Campanili

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Los Pollos Hermanos a Maccarese – Campanili n. 30

Luoghi, sensazioni e illusioni: una conversazione con Chiara Barzini sugli immaginari geografici dei ricordi

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Francesco Maselli
e
NightReview
mag 31, 2025
∙ A pagamento

Sono nato e cresciuto nel centro di Napoli, in una delle strade più antiche della città, via Monte di Dio, che si arrampica sul Monte Echia, il caratteristico spuntone di tufo giallo che domina il Castel dell’Ovo e il golfo, dove i greci fondarono la città di Partenope. E da allora, pur avendo girato parecchio, non mi sono mai allontanato troppo dal cuore delle città: ho sempre vissuto al centro, magari non quello storico, oggi sempre più turistico, ma quello immediatamente successivo – per intenderci, mai in quartieri troppo distanti dalla stazione centrale. Tra Nomentano, Garbatella, Ostiense e Monteverde a Roma, Porta Romana a Milano, tra il IX e il XVIII arrondissement a Parigi, Rehavia a Gerusalemme. Non ho mai fatto il pendolare per frequentare l’università, per vedere gli amici, per lavorare. Adoro ospitare persone a cena, e il pensiero di dover “costringere” qualcuno ad andare fuori città per venirmi a trovare l’ho sempre trovato straniante.

Per questo fatico a capire chi sceglie di vivere fuori, nelle zone periurbane, ai margini. Ho un collega molto caro – è lui che mi ha portato a l’Opinion, il giornale francese per cui lavoro come corrispondente dall’Italia – che vive a Versailles e passa circa due ore al giorno in metropolitana per andare in redazione a Parigi, poco lontano dalla Tour Eiffel. Ogni volta che vado a cena da lui e sua moglie sono felice di vederli e passare del tempo insieme, ovvio, ma poi arriva l’ora di tornare e mi ritrovo ostaggio dei mezzi pubblici che, a un certo punto, si fermano. Mi rendo conto sia una mia distorsione (un bias, se vogliamo usare un linguaggio scientifico), che condivido con gran parte della classe urbana italiana ed europea, e che cerco di tenere a bada grazie al mio lavoro, che mi porta naturalmente a vedere e approfondire luoghi che altrimenti non toccherei mai. Campanili, in fondo, nasce anche per questo.

Ma mi chiedo: come si fa a vivere così, lontani dalla città ma non davvero fuori, dipendenti e indipendenti allo stesso tempo? A quel punto non è meglio trasferirsi veramente fuori, in un piccolo paesino nelle Dolomiti, in una delle isole Eolie, o in una cittadina dove tutto è raggiungibile a piedi – a Siena o a Treviso, per dire?

Maccarese. Foto di Chiara Barzini

Quando ho parlato con Chiara Barzini, ho capito che quella che per me è una distanza, per lei è stata una forma di mediazione. Dopo anni vissuti a Los Angeles, il ritorno in Italia non è stato immediatamente nella sua città di origine, Roma, ma è passato attraverso un livello intermedio. Roma ma non veramente Roma: Maccarese, sul litorale laziale, a circa quaranta minuti di auto dal centro. “Non volevo tornare subito in città, c’erano delle ragioni intime che non sto qui a raccontare, ma era anche una scelta voluta, cercata”, racconta Barzini. “Sapevo che per riconnettermi davvero alla mia città di origine avrei dovuto farlo per gradi, illudendo il cervello che in qualche modo fossi ancora dall’altra parte dell’oceano. E quindi l’ho trovato in questa provincia che per molti aspetti mi ricordava il mio periodo californiano”.

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